ANALISI DEI RISCHI
 
L'analisi territoriale è stata finalizzata in modo da mappare "aree ad ugual vocazione di "rischio" e quindi mettere in risalto quelle fenomologie capaci di provocare "eventi catastrofici" tali da attivare i meccanismi di protezione ed intervento tipici della Protezione Civile. Ovviamente non tutti gli eventi calamitosi rappresentano "catastrofi" di rilevanza tale da riguardare la Protezione Civile. Si è ritenuto che nell'ambito della valle Arroscia in coincidenza di eventi meteorologici eccezionali   (come quello  del novembre 1994 e 2000) il succedersi di innumerevoli piccoli scoscendimenti nei versanti, possa rientrare nel novero delle calamità naturali di possibile oggetto di intervento da parte P.C. almeno a livello comunale.
 
 
RISCHIO IDRAULICO
 
La zonazione proposta per classi di rischio risulta articolata secondo il seguente schema:
 
- zone a rischio nullo o basso
Fanno parte di questa categoria le zone terrazzate, i tratti versante senza corsi d'acqua o con impluvi secondari fecenti parte dell'idrografia minore e le zone di pianura poste lungo il fondovalle in posizione periferica rispetto ai corsi d'acqua;
 
- zone a rischio elevato
Le condizioni morfologiche della pianura villanovese nell'ambito della porzione sottesa al Torrente Lerrone anche in corrispondenza del capoluogo determinano condizioni d'elevata vulnerabilità al rischio d'esondazione del territorio intorno al Centro Storico. Tale zona infatti risulta essere inseribile nelle AREE STORICAMENTE INONDATE; a riguardo si ricorda l'evento di piena del Torrente Lerrone del 1949 che produsse allagamenti in vari punti a monte dell'abitato ed interessò i piani terra e le cantine del capoluogo nelle aree più depresse.

 

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